"Da quando siamo nati, in un freddo novembre 2010, la domanda che ci fanno più frequentemente è: “Che musica fate?”. Superato l'impatto negativo con la noiosissima domanda, quasi sempre succede che io e Alessio ci guardiamo un po’ imbarazzati, facciamo i vaghi, alziamo e abbassiamo la testa in cerca di una risposta, spariamo una serie di gruppi che con noi c’entrano poco e nulla e qualche volta proviamo a sviare il discorso. Abbiate pazienza: non l’abbiamo capito neanche noi che musica facciamo!
Potremmo dire “rock”, ma è troppo generico e se si pensa subito a chitarre cattive e distorsissimi e voci sgolate, siamo fuori strada. Potremmo parlare di “elettronica”, ma in realtà di elettronica c’è solo la batteria. Si può inserire il termine “psichedelico”, ma non inquadra al meglio la situazione: i Pink Floyd erano psichedelici, ma anche Jimi Hendrix e un po’ pure il primo De Gregori.

Ora è nato questo dischetto, che si chiama “...without thinking”, che speriamo chiarisca le idee di tutti. E che conferma che non c’è un brano uguale ad un altro come sonorità, ma sono otto piccoli tasselli che formano il mosaico del nostro sound attuale.
Realizzarlo non è stato semplicissimo, ma siamo molto contenti del risultato finale: è una discreta fotografia di noi. Qualche pignolo (perchè lo sappiamo che sei lì, nascosto, ad osservarci. Spegni il computer, maledetto! :D) potrà avere da ridire su una registrazione con qualche fruscio di troppo, su qualche minuscola distorsione audio qua e là, su qualche errorino. Ma siamo sinceri: alla perfetta pulizia audio abbiamo preferito, per una volta, il trasporto emotivo, l’ispirazione del momento, quella registrazione che viene una volta quasi per sbaglio e poi, con tutti gli sforzi possibili, non riesci più a riprodurre in quel modo. E fanculo al perfezionismo, che è qualcosa di disumano!

Infine, per come la vedo io, “...without thinking” non è un disco da ascoltare in macchina, con gli amici, quando si va di fretta o a spizzichi e bocconi. E’ un disco basato sulle emozioni, che qui vanno vissute a luce spenta, serrande abbassate, magari stesi su un letto a non fare nulla che non sia farsi invadere dai propri pensieri. Provateci, anche solo per un giorno, a dedicare 45 minuti della vostra vita solo a voi stessi. E a noi.

E fateci sapere se vi siete emozionati."

(Pierpaolo)



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" ‘It's the best thing in the world to have nothing but your creativity to think about every day.’ (cit.)
Mi risulta sempre complicato esprimere un'opinione su di un qualcosa in cui sono implicato emotivamente, non so mai se far prevalere la parte soggettiva o quella oggettiva, ed è cosi che si sviluppano una serie di complicati ragionamenti. Che dire? Partirei dal fatto che in sè l'album doveva essere un EP...già, doveva!
In 45min di registrazioni traspare sicuramente tutta la naturalezza e la semplicità da cui ci siamo lasciati guidare. Ricordo che fin dalla primissima jam rimasi colpito dall'armonia e dal come i pensieri e le melodie confluissero in un unico grande movimento musicale e da come ogni singolo pezzo di questo album fosse già nell'aria.
Per quanto mi riguarda, creare e registrare “…Without thinking” è stata un'esperienza positivissima, che mi ha aperto a nuovi orizzonti musicali, senza forzature, libero. Musicalmente libero.
Ho cercato di essere oggettivo ma alla fine ha prevalso l'emotività, quindi freno un po’! :)
Nonostante il titolo dica il contrario questo è un album che, a mio avviso, ci fa "perdere" nei pensieri e nei ricordi..."

(Alessio)




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